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Google Update Florida 2.0: ecco cosa cambia

15.03.2019

Il 13 marzo 2019 Google con un tweet conferma l’update Florida 2.0. Un nuovo aggiornamento che non ha niente a che vedere con quello che fu uno dei più temibili scossoni dati all’algoritmo avvenuto nel novembre 2003.

Florida fu il primo grande aggiornamento dell’algoritmo di Google che influenzò in modo rilevante la presenza digitale di molte aziende. L’impatto fu decisivo e con non poche conseguenze perché il lanciato di Florida avvenne proprio durante il periodo dello shopping natalizio e moltissimi siti scomparvero completamente dalla SERP di Google causando un calo brusco e consistente del traffico dei siti in pochi giorni.

Per evitare fraintendimenti e Google ha subito specificato che il nome Florida attribuito a questo nuovo aggiornamento 2019 si deve esclusivamente al fatto che sia stato presentato e rilasciato durante la conferenza SEO di Pubcon, in Florida appunto.

 

Aggiornamento e penalizzazione: due termini che troppo spesso vengono confusi, ma qual è la loro differenza? 

La penalizzazione indica un algoritmo realizzato appositamente per colpire i domini di scarsa qualità o che hanno attuato “scorciatoie” (come, attività di SPAM) per ottenere visibilità organica. Per citare un esempio, possiamo parlare di Penguin, aggiornamento realizzato appositamente per penalizzare siti di SPAM, directory e siti non strettamente collegati ai domini da cui ricevevano i backlink per la SEO. Al contrario, un aggiornamento degli algoritmi ridisegna i criteri di Google per l’ottenimento del posizionamento. Da qui possono quindi derivare siti penalizzati, perché considerati poco compliant ai requisiti dei motori di ricerca, sia siti beneficianti che da un giorno all’altro vedono aumentare la propria visibilità sui motori di ricerca.

Al momento risulta difficile definire quali siano i nuovi parametri che saranno premiati / penalizzati ma c’è un’altra caratteristica importante da tenere in considerazione nel nuovo aggiornamento del colosso di Mountain View: si tratta, infatti, di un update effettuato a livello “granulare. Cosa significa? Google, nella riassegnazione del ranking, non ha tenuto conto dell’autorità del dominio, bensì di quella di ogni singola pagina. Ciò significa che, ad esempio può succedere che la pagina “x” del sito “y” si ritrovi catapultata dalla prima alla seconda pagina, mentre la pagina “z” dello stesso dominio salga incredibilmente dalla seconda alla prima; il tutto nell’arco di pochissime ore. Questo è uno dei motivi per cui anche l’analisi da parte degli SEO Specialist si sta rivelando più complessa rispetto ai precedenti aggiornamenti.

Ad ogni modo riteniamo che il fine di questo aggiornamento non si scosti dalla linea che Google sta da tempo seguendo, ossia premiare chi riesce a mettere al centro l’Utente generando una User Experience di qualità.